Alloggi Giustiniano Imperatore

Roma - Italia

Tipologia

  • Residenziale 

Luogo

  • Roma

Anno

  • 2005 – 2009

Committente

  • Comune di Roma

Attività

  • Progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva

Importo lavori

  • 23 M euro

Superficie

  • 13.250 m2

Il progetto rappresenta uno dei rari esempi completati di finanza di progetto dell’amministrazione pubblica. L’intervento ha infatti sostituito un edificio esistente e strutturalmente dissestato con nuove residenze perfettamente aderenti, in termini di superficie e layout interno, con quelle originali. 

L’intervento affronta il tema complesso della rigenerazione urbana operando anche una radicale riorganizzazione degli spazi pubblici. L’attacco a terra dei due grandi edifici, infatti include un piano di negozi, bar e funzioni pubbliche come la piscina comunale. Inoltre, la condizione ambientale e orografica del contesto articola il parterre in una sequenza di piazze, terrazze e corti pavimentate e pubbliche che raccordano i due importanti assi di via Giustiniano Imperatore e di via Costantino. L’impianto generale deriva dal Masterplan attuativo del piano particolareggiato per l’intera zona, adottato dall’amministrazione comunale nel 2001; questo strumento stabiliva un aumento di cubatura del trenta per cento da riconoscere agli operatori privati che avessero finanziato la ricostruzione definiva due grandi volumetrie rispettivamente alle quote delle due strade (rispettivamente a 0.00 m e l’altra a +4,50 m).

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I due blocchi si adattano al contesto configurando un giardino su via Giustiniano Imperatore grazie all’arretramento dell’edificio rispetto alla strada carrabile che assume una forma curvilinea; l’altro su via Costantino, al contrario, rafforza la quinta urbana delle palazzine contigue sottolineando l’assialità della strada grazie alla rigida facciata lineare. Il sistema delle volumetrie, in questo modo, diventa l’elemento di misura tra la scala urbanistica del quartiere e quella di vicinato che caratterizza gli spazi in cui si articola il progetto. Sotto l’aspetto tipologico il progetto risponde alle istanze dalla comunità consolidata del quartiere attraverso l’articolazione sequenziale degli spazi sia interni che esterni, sia residenziali che commerciali sviluppando un’organizzazione funzionale fortemente ottimizzata e capace di mettere a sistema la pluralità dei tagli abitativi derivanti dell’edificio originale. Tale obiettivo è risolto anche nelle facciate attraverso il patchwork di pannelli di laterizio che trasforma la criticità in un elemento caratterizzante del progetto: sottolineando la diversificazione formale degli affacci (logge, balconi, finestre) l’intero edificio assume un’identità propria e si personalizzano le singole unità abitative garantendo individualità a ciascun appartamento malgrado la natura intensiva del fabbricato. Il risultato è quindi una composizione randomica e misurata che in qualche modo ricalca il principio fisico del Self-organized Criticality.