Il Nuovo Mercato Coperto di Rimini
Rimini - Italia
- Commerciale
Luogo
- Napoli – Italia
Anno
- 2020 – in corso
Committente
- Renco Valore S.p.A. (Privato)
Attività
- Progetto di fattibilità tecnico economica, progetto definitivo, progetto esecutivo
Importo lavori
- 17,5 M €
Superficie
- 9700 mq
L’edificio costruito negli anni Sessanta per ospitare il mercato coperto, nel centro storico di Rimini, viene demolito per realizzare una nuova struttura mercatale più adeguata alle esigenze attuali, alle richieste degli operatori, alle normative e ai regolamenti di settore più recenti.
Il progetto segue e reinterpreta un programma funzionale condiviso nel quale si compongono le attività di vendita esistenti – la grande pescheria, il reparto dei prodotti ortofrutticoli, i reparti dei prodotti alimentari in generale e della gastronomia, il supermercato CONAD – con altre attività legate ad una concezione del mercato inteso come attrattore socio-economico, vetrina dei prodotti del territorio, luogo in cui si concentrano aree di vendita e aree di ristoro, spazi di sosta e di incontro, servizi rivolti ai cittadini. La vivace realtà del Mercato attuale, che ha un limite proprio nell’inadeguatezza e nell’obsolescenza dell’edificio esistente, trova nel nuovo progetto un’organizzazione improntata ad una maggiore efficienza interna, tra le attività compresenti, e ad una continuità, diversamente declinata, con il contesto.
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La distribuzione degli spazi di vendita secondo una logica che facilita i flussi, senza i salti di quota attuali tra l’area adibita al mercato ittico e le altre attività, esprime la continuità ricercata all’interno. Al piano interrato sono disposti gli stalli di sosta per gli operatori e le celle frigorifere, direttamente collegate con il piano terra dove si sviluppano le attività del mercato. Al primo piano, agli spazi accessori necessari al funzionamento di quest’ultimo (depositi, spogliatoi, servizi igienici, ecc.) si affiancano aree attrezzate di sosta e spazi destinati agli uffici comunali, dotati di accessi autonomi, che accrescono la valenza pubblica del mercato. L’articolazione degli spazi interni è sostenuta dalla chiara impostazione dei percorsi e degli accessi. La continuità riguarda anche gli spazi esterni. Rispetto al volume assertivo del mercato esistente, del tutto indifferente al contesto, il progetto del nuovo mercato si confronta con la specificità del sito. Considera dunque: la prossimità al Tempio Malatestiano, la presenza di due assi strutturanti del centro storico – via IV Novembre, componente del cardo maximus della romana Ariminium, e via Castelfidardo, la Strada Nuova aperta nel Cinquecento –, il sedime dell’antico Convento di San Francesco, distrutto dai bombardamenti del Secondo conflitto mondiale e le tracce che di esso rimangono, la vicinanza a largo Antonio Gramsci, ampio vuoto urbano adibito a parcheggio. Il progetto ricuce spazi interrotti della città, oggi separati o negati dal volume del mercato esistente, costruisce nuove relazioni, fisiche e visuali, attraverso l’impiego di superfici vetrate, dando forma a nuovi spazi pubblici come quello della “piazza” interna all’edificio o della terrazza con punto di ristoro e roof-garden, affacciata in alto verso il tempio Malatestiano. Le tracce dimenticate della storia più antica di questo luogo sono inglobate/comprese nel nuovo edificio: i resti del Convento di San Francesco diventano un portale di ingresso al Mercato, segnato da tre passerelle a terra, che collegano via IV Novembre con la piazza interna del nuovo edificio, una piazza la cui matrice geometrica rimanda anch’essa all’antico chiostro distrutto. La demolizione dell’edificio esistente e la costruzione di un nuovo mercato coperto sono l’occasione per dotare la città di un sistema di spazi pubblici. Il mercato è da sempre luogo di molteplici relazioni, di flussi e di iniziative della comunità locale. È lo spazio pubblico per eccellenza, che mostra pienamente il suo ruolo e la sua identità alla scala urbana. Da questi presupposti si sviluppa il progetto del nuovo Mercato Coperto di Rimini, la sua configurazione si misura e si arricchisce nella inscindibile continuità spaziale, sociale, identitaria con lo spazio pubblico della città.