Nuovo Teatro dell’Opera
Firenze - Italia
- Cultura
Luogo
- Firenze – Italia
Anno
- 2007 – 2011 (sistema meccanico della torre scenica, 2014; nuova sala concerti “Zubin Metha”, 2021)
Committente
- Presidenza del Consiglio dei Ministri
Attività
- Progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva
Importo lavori
- 137 M euro
Superficie
- 3,3 ha – 40.000 m2
Il progetto è chiamato a realizzare il nuovo Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, un’istituzione culturale della città che deve il suo nome al Festival operistico, sinfonico e concertistico più antico d’Italia. Tra gli obiettivi dell’intervento anche la riqualificazione di un’area in forte sviluppo a cavallo tra il centro storico di Firenze e il tessuto novecentesco.
Il Nuovo Auditorium e Teatro dell’Opera è posto infatti lungo la linea di faglia che separa la Firenze verde da quella di pietra e gioca un delicato ruolo di integrazione tra le diverse parti della città. Alla scala urbana il progetto è stato pensato per aumentare la dotazione di spazio pubblico e operare un’efficace riconnessione tra il centro e lo storico Parco delle Cascine. Questo ambizioso obiettivo è perseguito attraverso la realizzazione di un vasto sistema di aree aperte pedonali che si sviluppa intorno alle nuove volumetrie delle due sale, quella lirica (da 1.800 posti) e quella sinfonica (da 1.000 posti). Entrambe i volumi, così come il massiccio basamento inclinato, che contiene i servizi tecnici e logistici dell’auditorium, offrono infatti coperture abitabili; veri e propri giardini minerali pensati per ospitare le attività all’aperto proprie del Festival culturale tradizionalmente attivo nel periodo primaverile e di inizio estate.
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La copertura della sala dell’Opera ospita dunque la cavea all’aperto; sopra la sala per concerti e musica da camera trova spazio la straordinaria istallazione permanente di land art “PROSPETTIVE CON ORIZZONTI” dell’artista Alfredo Pirri; il basamento restituisce ampi terrazzi per accogliere i dehors del ristorante e della caffetteria, oltre a offrire un inedito Belvedere sull Parco delle Cascine alle spalle del complesso. L’insieme degli spazi e dei luoghi espressamente dedicati alla musica descrive un progetto di grande valore urbano e paesaggistico, un sistema di terrazze e di piazze schiettamente “toscano”, destinato a raccordarsi sul piano urbano, architettonico e percettivo con l’immediato intorno costruito, con l’intera città di Firenze e con il paesaggio circostante. Alla scala del contesto locale il nuovo progetto è pensato per realizzare un ampio complesso culturale di livello europeo, il parco della Musica e della Cultura appunto, all’interno del quale sono inseriti i volumi imponenti degli auditorium e dei servizi connessi con le importanti preesistenze (la ex Stazione Leopolda, l’area ferroviaria delle ex Officine Grandi Riparazioni e la ex Manifattura Tabacchi poco distante) sino a costituire una nuova centralità urbana dedicata alle attività culturali, musicali e turistiche. Alla scala architettonica il nuovo Teatro del Maggio assicura le migliori dotazioni di un polo musicale di primaria importanza, attraverso un’offerta prestazionale di estrema rilevanza e di assoluta eccellenza sul piano della musica lirica, concertistica, da camera e rock, in un complesso polifunzionale e flessibile grazie alla sua adattabilità a molteplici potenzialità e configurazioni. Il principio compositivo è ispirato a una chiarezza architettonica: una sorta di ampio basamento, un podio inclinato dove appoggiano i due grandi blocchi marmorei (le due sale appunto) e l’enigmatico volume della torre delle scene alle spalle della sala maggiore. Questo elemento dalla forma semplice e regolare è pensato come una presenza in contrapposizione con il marmo del resto del complesso; un rivestimento in listelli di cotto montati a secco suggerisce infatti, di giorno la disgregazione della materia compatta, mentre di notte si trasforma in una grande lanterna per la città: un punto di riferimento visibile anche dal paesaggio circostante dei colli fiorentini. Internamente la ricerca applicata alla creatività ha condotto verso l’ottimizzazione dell’acustica delle sale attraverso due declinazioni differenti di utilizzo delle forme e dei materiali. Un rivestimento in rete metallica tesa consente, nella sala grande, alle onde sonore di attraversare il vuoto restituendo le migliori condizioni di godibilità della musica e offrendo al tempo stesso un’immagine iconica e monumentale dello spazio; il rivestimento con pannelli in legno di Okumè modellati della sala concertistica, invece reinterpreta la tradizione della liuteria costituendo una vera e propria cassa armonica altamente performante.