Palazzo delle Esposizioni

Roma - Italia

Tipologia

  • Cultura

Luogo

  • Roma – Italia

Anno

  • 2003 – 2007

Committente

  • Comune di Roma, azienda speciale Palaexpò

Attività

  • Progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva  

Importo lavori

  • 15 M euro

Superficie

  • 4.200 m2

Il progetto di ampliamento del Palazzo delle Esposizioni di Roma ha rappresentato il primo esempio di architettura in acciaio e vetro all’interno del centro storico e monumentale della città. L’intervento parte infatti dall’ambizione di ricostruire la ex serra del Palazzo progettata da Pio Piacentini (1883) e successivamente demolita con i restauri del 1930. 

Dal punto di vista architettonico, il progetto è finalizzato al rispetto della compiutezza delle volumetrie e delle partiture decorative del Palazzo, attraverso le tecniche della sottrazione e del minimalismo complessivo. Obiettivo principale di questa “valorizzazione” è l’accoglimento a pieno titolo della struttura della serra all’interno del programma istituzionale del Palazzo e la sua definitiva integrazione funzionale, tecnologica e formale nell’organismo architettonico ottocentesco.  

L’ex serra Piacentini diviene l’occasione principale di riconnessione urbana verso via Piacenza e lo strumento per innescare un processo di riqualificazione di quella parte della città rimasta il “retro” del Palazzo. Al raggiungimento di questi obiettivi contribuisce l’organicità interna della soluzione architettonica, la proposta di assetto volumetrico, nelle sue caratteristiche di trasparenza e di rigore figurativo e tecnologico. 

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All’esterno, la soluzione di successione dei materiali tra il basamento murario, i volumi tecnici rivestiti in travertino, il volume vetrato e l’aerea soluzione di copertura determinano dal basso verso l’alto un effetto di misurata e progressiva smaterializzazione della massa della nuova struttura. 

A ciò, in forza della completa linearità e semplicità volumetrica della soluzione proposta, nonché della leggerezza delle soluzioni strutturali adottate per la sospensione dei vetri, si aggiunge l’effetto sorprendente di inversione luminosa e simbolica tra il funzionamento diurno e notturno.  

Un ampio prima vetrato di giorno che diventa una “lanterna urbana” sorprendente di sera, amplificando le funzioni espositive e le potenzialità espressive del Palazzo. 

La volumetria principale è un grande parallelepipedo realizzato, nelle partizioni verticali, con lastre di vetro strutturale stratificato temperato bassoemissivo e da un retrostante sistema di tende mobili ad elevata tenuta e capacità riflettente. Le lastre sono prive di qualsiasi tipo di intelaiatura e sono sorrette per mezzo di un sistema di sostegni metallici ancorati ad una controventatura orizzontale realizzata con mensole di vetro stratificato e temperato. Il solaio orizzontale è infine sostenuto da grandi archi strutturali in acciaio che risarciscono la sagoma originale e voltata del progetto piacentiniano. 

In aggiunta all’ampliamento il progetto prevede inoltre la riorganizzazione e il restauro degli spazi espositivi interni al Palazzo.